martedì 25 marzo 2014

Emily Dickinson...la poetessa solitaria

Emily Dickinson nacque in Massachusetts, nella città di Amherst, un piccolo centro di religione e cultura puritana, il 10 dicembre del 1830.
Emily crebbe in una famiglia borghese, una casa dove il rigore e l'educazione regnavano sovrani, esercitati sopratutto dal padre, Edward Dickinson, avvocato di successo e tesoriere dell' Amherst College, dove Emily sviluppò la sua formazione fino al 1847. Il nonno paterno era stato a sua volta avvocato e fondatore del medesimo college, la madre di Emily, Emily Norcross Dickinson, era una donna molto elegante e di spiccata cultura per il suo tempo. Il fratello maggiore di Emily, Austin, fu prima insegnate, poi seguì la strada del diritto come suo padre e suo nonno, la sorella minore, Lavinia, studiò nel collage assieme a lei e come lei scelse di restare nubile.
Emily fu una studentessa modello, intelligente e piena di inventiva, rispettosa verso i suoi genitori e desiderosa di piacere a suo padre, ma allo stesso tempo scelse di essere una mente libera e lo dimostrò principalmente attraverso la sua poetica. Dopo aver studiato all' Amherst College, Emily entrò nel seminario femminile di Mount Holyoke, dove però restò solo per un anno, a causa della sua salute cagionevole. Tra i 20 e i 30 anni Emily ebbe il suo periodo poetico più intenso, compose quasi 1100 poesie, scegliendo di condividere questo suo talento solo con gli amici e la famiglia. All'età di 35 anni, Emily aveva registrato 800, delle sue almeno 1100 poesie, in piccoli libretti rilegati a mano, chiamati “fascicoli”, una specie di pubblicazione privata riservata a pochi. Negli anni successivi, iniziò pian piano a condurre una vita sempre più ritirata, chiusa spesso nella sua casa natale, in semplicità ed isolamento. Nel 1864 Emily iniziò a soffrire di una patologia oculare dolorosa, e per un anno si sottopose a numerosi trattamenti. Dopo le visite a Cambridge per il trattamento agli occhi, Emily continuò a vivere con i genitori e la sorella, nella casa di famiglia “The Homestead”, godendo anche della vicinanza del fratello, che abitava con la moglie e i figli, nell'abitazione vicina, denominata “Evergreens”.
Nonostante la sua vita improntata principalmente all'isolamento Emily ebbe comunque delle amicizia significative e importanti; tra le donne Susan Gilbert, sua futura cognata, Abby Wood e Abiah Root; tra le amicizie maschili Benjamin Newton, Henry Emmons Vaughn, George Gould, Samuel Bowles, e il giudice Otis Phillips Lord, con il quale ebbe un'intensa relazione tra 1878 e il 1884, anno in cui egli morì. Pare che Emily ricevette due proposte di matrimonio, una da parte di George H. Gould, un laureato dell'Amherst college, e una da parte dello stesso Otis, entrambe rifiutate.
A partire dal 1874 la vita di Emily, ormai da anni reclusa in casa propria, è stata segnata irrimediabilmente dalla malattia e dalla morte di persone importanti. Nel 1874 morì suo padre, nel 1775 la madre si ammalò gravemente restando parzialmente paralizzata, morì nel 1882; nel 1878 venne meno il suo caro amico Samuel Bowles; nel 1883 morì l'amatissimo Gilbert, suo nipote più piccolo, di soli 8 anni, a cui era molto legata e nel 1884 perse anche Otis Lord. Tutte queste vicissitudini misero a dura prova l'animo di Emily; nel 1885 si ammalò colpita dal morbo di Bright, e morì il 15 maggio del 1886 nella sua casa natale. La sorella Lavinia, troverà molti versi nascosti, che Emily custodiva gelosamente, e deciderà di farli pubblicare, anche se solo parzialmente. La pubblicazione completa di 1775 poesie, avverrà solo nel 1955 a cura di Thomas H. Johnson.



Nonostante la sua solitudine e la fragile salute, la poesia di Emily ha rivelato una vita intensa e caratterizzata da momenti di grande gioia. La sua poesia è stata densa e complessa, capace di parlare delle passioni, della natura, della spiritualità e dei rapporti umani con linguaggio semplice ma incisivo e coinvolgente. L'isolamento non ha chiuso la sua mente, ma al contrario ha permesso l'avvicinamento a nuove vie di pensiero, e a forti esperienze interiori. Emily è stata ritenuta uno dei poeti più grandi e originali del 19° secolo, caratterizzata da grande inventiva e sensibilità; quelle che allora parevano “stranezze” del suo scrivere, oggi sono diventati i tratti inconfondibili del suo stile, definito unico.

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